Il contratto di locazione a canone concordato
Si parla spesso del contratto di locazione a “canone concordato”.
Scopriamo in breve di cosa si tratta e quali sono i vantaggi per proprietari ed inquilini.
Il contratto di locazione a “canone concordato” è caratterizzato da un canone calmierato. Ed è per questo che si differenzia da quello a canone libero, nel quale il canone è di mercato.
Nel contratto di locazione a canone concordato il canone non può superare un tetto massimo stabilito da accordi territoriali tra le principali organizzazioni dei proprietari e degli inquilini.
Tale tipologia può essere utilizzata per i contratti ad uso abitativo, transitorio e per gli studenti universitari, ma solo per abitazioni di proprietà dei privati concesse in locazione a privati, studenti e cooperative/enti senza scopi di lucro.
La durata del contratto di locazione a canone concordato può essere di 3 anni + 2 di rinnovo (o 3) o superiori per le abitazioni; di 6 mesi fino a 3 anni per gli studenti universitari; di 1 mese fino a 18 mesi per i contratti transitori.
I vantaggi per i locatari/inquilini sono un affitto inferiore a quello di mercato e usufruire di detrazioni fiscali ai fini Irpef nel caso in cui l’immobile diventi residenza principale.
I locatori/proprietari beneficiano di agevolazioni fiscali utilizzando il regime fiscale denominato “cedolare secca” al 10% anziché quella al 21% prevista per i canoni liberi con lo stesso regime ed hanno anche diritto ad agevolazioni sul fronte Imu.
Salvo interventi ad hoc, l’imposta dovrebbe salire al 15% nel 2018.
In “caso di contenzioso”, non sarà necessario attendere i tempi biblici della giustizia. Sia il proprietario che l’inquilino potranno rivolgersi direttamente alle commissioni di conciliazione presso le associazioni di categoria. La commissione sarà poi tenuta a trovare una soluzione alla controversia nel giro di “60 giorni” dalla presentazione del caso.
Per beneficiare delle agevolazioni, il proprietario dell’immobile dovrà indicare nel contratto l’applicazione delle tariffe agevolate e l’adesione alla cedolare secca, registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate e darne comunicazione all’amministratore di condominio fornendo tutti i riferimenti della registrazione.
Solo così si potranno evitare spiacevoli contenziosi in campo fiscale.
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Autore: Fiorella Proietti
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